Il medico sostituto di continuità assistenziale produce reddito di lavoro autonomo
Agenzia delle Entrate risposta a Interpello n. 414 del 25 settembre 2020 L’attività di medico sostituto di continuità assistenziale, iscritto all’albo professionale, è riconducibile all’esercizio di una attività professionale abituale e, pertanto, inquadrabile quale reddito di lavoro autonomo, i cui compensi rilevano tra i redditi professionali. Se invece trattasi di attività occasionale i compensi rilevano tra i redditi diversi.